A Maserà l’insediamento neolitico più antico del padovano - foto degli scavi

Una scoperta eccezionale

Nell’estate del 2023, durante i lavori della futura cittadella socio-sanitaria, sono stati scoperti i resti di un villaggio neolitico risalente a quasi 8.000 anni fa, il più antico mai rinvenuto nel padovano. Tra i reperti, una rarissima sepoltura infantile e tracce di scambi commerciali. A fronte di una scoperta così importante, l’assenza di comunicazioni da parte dell’Amministrazione sorprende e preoccupa. Abbiamo quindi presentato un’interrogazione alla Soprintendenza e al Sindaco per sapere a che punto siano gli scavi, quali vincoli archeologici siano stati eventualmente previsti, e quali progetti di valorizzazione siano in programma. Questa scoperta rappresenta un’opportunità straordinaria per il nostro territorio, da non lasciare nell’ombra: servono visione e volontà politica per trasformarla in un valore culturale e sociale condiviso.

A Maserà l’insediamento neolitico più antico del padovano

Nell’estate 2023, durante gli scavi del bacino di laminazione dell’area della Cittadella socio-sanitaria in via Mons. L. Zane, sono stati rinvenuti i resti di un villaggio di epoca neolitica, tra i 7900 e i 7600 anni fa: il più antico rinvenuto in area padovana e fra i più antichi nell’intera area veneta. Fra i reperti, oltre a selci lavorate con pietre di provenienza non locale – segno di una attività commerciale – vi sarebbe anche la tomba di un bambino di circa 1 anno di età, evidenza molto rara per le fasi più antiche del Neolitico. Alla notizia di tali ritrovamenti è stata data ampia diffusione dalla stampa locale e dall’ormai noto sito Casalserugo e dintorni, che si occupa di storia e cultura dell’area.

A Maserà l’insediamento neolitico più antico del padovano - dettaglio di concotti
Immagine dal sito casalserugoedintorni.it

Data l’assenza di ulteriori notizie, compreso il silenzio dei nostri amministratori, abbiamo sottoposto a Sindaco e Soprintendenza, un’interrogazione sull’andamento degli scavi, su possibili vincoli archeologici, e, infine, su come si intenda valorizzare tali scoperte. Nella risposta la Soprintendenza afferma che “è stato richiesto l’ampliamento della trincea 2” e che è previsto “l’avvio di [..] nuove indagini” che, in sostanza, interesserebbero l’area su cui dovrebbe sorgere l’edificio della Croce Rossa. Solo al termine delle indagini, e alla luce dei risultati conseguiti, la Soprintendenza “valuterà l’opportunità di apposizione di un vincolo di tutela archeologica”. Il soprintendente aggiunge che “al termine delle indagini archeologiche sul campo, saranno, quindi, valutate forme e modalità di valorizzazione e di divulgazione per le quali dovranno essere previste adeguate tempistiche e risorse finanziarie nel quadro della procedura in corso di verifica dell’interesse”

Su tutta la vicenda, di grande rilevanza culturale, spicca il silenzio della nostra Amministrazione. Nessun commento sulla stampa, nessuna informazione alla cittadinanza, nessuna risposta su come l’Amministrazione intenda valorizzare tali scoperte. SILENZIO TOMBALE. Perché? Forse perché si teme che i ritrovamenti possano rallentare i lavori della cittadella socio-sanitaria (peraltro già ultimati nella parte finanziata con il PNRR)? O forse perché, in sintonia con quel ministro che affermò che “con la cultura non si mangia”, non si ritiene che tali scoperte possano essere una grande occasione per Maserà

Eppure vi sono decine di esempi, in Italia, di valorizzazione di aree simili (https://www.ilcentro.it/l-aquila/villaggio-preistorico-scoperto-nel-fucino-1.2262172) attraverso convegni, mostre, addirittura ricostruzioni di antichissimi insediamenti a scopo didattico, come nel caso del Villaggio palafitticolo sulle sponde del lago di Revine (https://www.parcolivelet.it).  Tali esempi stanno a dimostrare che la valorizzazione culturale può essere un grande motore di sviluppo per il nostro paese.

Ci aspettiamo che, una volta finiti i lavori di scavo, sia proprio Maserà ad ospitare il convegno di presentazione di tali studi; che si cominci a pensare a dei progetti di valorizzazione che coinvolgano la Soprintendenza, l’Università, le Associazioni del territorio e che i cittadini e le cittadine di Maserà vengano informati e coinvolti. Tutto questo si può fare, basta volerlo.

Nicoletta Pannocchia

Consigliera comunale Comunità e Territorio

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